Nonostante meno del 10% degli intervistati dichiara di aver usato un alias al momento del check-in, chi l’ha fatto ha spesso avuto un motivo “amoroso”: il trovarsi con qualcuno con il quale non ci si sarebbe dovuti trovare è infatti la motivazione che ha spinto molti dei rispondenti a mentire; in particolare, ben il 63% dei Tedeschi ha dichiarato di averlo fatto per questo motivo!
I viaggiatori che arrivano dai Paesi Bassi e la Tailandia (27%), invece,
si sono trovati quasi “costretti” ad usare uno pseudonimo: a causa di nomi che non si
potevano pronunciare, hanno dichiarato di essere stati obbligati a mentire per
semplificare il lavoro dei receptionist.
Guardando i
dati italiani, scopriamo che sono stati
gli uomini a dare un nome di fantasia al momento del check-in: lo ha
fatto il 9% degli intervistati, mentre solo il 4% delle donne ha scelto uno
pseudonimo. I nomi scelti, poi, non brillano certo per originalità: il più
usato è il classico Rossi (14%), seguito da Ferrari (12%) e Colombo (8%).
Per maggiori
informazioni: www.it.hotels.com